
Siamo arrivati al 25 maggio, hanno riaperto le palestre. Per diversi mesi ci siamo allenati a casa, chi con i pesi, chi a corpo libero, insomma, con quello che avevamo a disposizione.
Ma ovviamente non sarà tutto come prima, non può esserlo. Per la nostra salute, e di chi ci circonda, dovremo tutti rispettare nuove regole, che se all’inizio saranno strane, piano piano diventeranno parte del nostro quotidiano.
Dovremo dire addio, forse è anche un bene, a sale super affollate, spogliatoi pieni, ma anche ad allenamenti in coppia, e tante altre vecchie abitudini;
Anche la palestra riparte dove il coronavirus ci ha portato. Lezioni su prenotazioni, anche in sala pesi, igienizzazione degli attrezzi ad ogni uso, delle mani ogni volta che si entra e si esce dalla struttura, distanziamento di 2 metri quando ci si allena, depositare i propri indumenti in uno zaino anche se li posiamo dentro l’armadietto, ecc ecc.
Quanti di noi però hanno voglia di tornare in palestra? Soprattutto con queste nuove regole e con la paura del contagio?

Questo periodo ha aperto cassetti che prima non erano tanto presi in considerazione; molti di noi, me compreso, si sono avvicinati all’allenamento online, sia come utenti che come allenatori, sia per continuare ad allenarsi sia per continuare a lavorare, e molte strutture hanno offerto i proprio servizi con corsi e personal on line, e in questo periodo di riapertura, l’online sarà una parte essenziale per venire incontro a quanti più clienti possibili.
Questa pandemia è stata, e purtroppo è ancora, anche se fortunatamente in Italia stiamo migliorando, una grande sfida; una sfida per la medicina, una sfida per la politica, per l’economia, per noi cittadini. Per mesi siamo dovuti rimanere a casa ed uscire solo se indispensabile, e anche se molti l’hanno vista come una restrizione alle proprie libertà personali, sono state necessarie, e possiamo vedere che hanno avuto i risultati sperati. Purtroppo dal punto di vista economico non è stata la scelta più giusta, ma sfido molti ad ipotizzare una soluzione migliore vista la nostra situazione, senza fare paragoni con altre nazioni, che non si sono ritrovati come noi, sia dal punto di vista dei contagiati che di tutto il contorno, come la sanità che purtroppo ha gravi defezioni, ma non da ora, ma questi sono altri discorsi.

Ora ci troviamo davvero in un punto in cui siamo noi a fare la differenza. Il lockdown vero e proprio è finito da qualche settimana, stiamo tornando pian pian ad una situazione più normale, ma non bisogna abbassare ora la guardia. Purtroppo può bastare poco per tornare alla situazione di prima. Siamo stati bravi, chi più chi meno, fino ad ora, siamo riusciti ad arginare, non a sconfiggere perchè al momento non c’è ne una cura ne un vaccino, questo virus. Non si arriverà al contagio zero, ma se rimangono bassi i contagi la situazione può rimanere gestibile, soprattutto dal punto di vista della sanità; la cosa da evitare a tutti i costi, è la situazione che si è creata in Lombardia, con la sanità al collasso per i troppi malati in terapia intensiva. Ora forse siamo anche più preparati nell’affrontarlo, ma tornare a quella situazione potrebbe significare di nuovo tanti e tanti morti.
Oggi che scrivo è il 26 maggio, ho già passato due giorni in palestra; ho visto che con il buon senso, l’organizzazione e la collaborazione di tutti, le cose si possono fare, almeno nel mio ambito. Purtroppo saremo per un po’ ingabbiati in tante regole nuove, ma che servono a prevenire, sono fatte per noi, per salvaguardare noi e anche la salute delle persone a cui vogliamo bene. Non vediamole a tutti i costi come una restrizione e basta, come qualcosa di negativo, da combattere. Dopotutto sono regole transitorie, e sono per la nostra salute. Rispettiamole, e prima si potrà tornare ad una vita più normale.
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